Museo della Memoria

“Vi era anche la Chiesa, che poi era il Duomo di Santa Margherita. (…) La chiesa stessa grande e bella, ricordo, in stile Impero con grandi brutti affreschi incastonati tra gli stucchi bianchi del soffitto…” È questa la descrizione che Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Ricordi d’infanzia in I Racconti, (Milano, Feltrinelli, 1993) fa della chiesa attigua al complesso monumentale del palazzo Filangeri di Cutò di Santa Margherita di Belìce.

 

La costruzione fu voluta dal nobile Alessandro Filangeri I sul finire del600, l’esterno presentava una facciata barocca, culminata in alto da intagli e dalla statua di S. Rosalia alla quale era dedicata la chiesa; all’interno vi erano numerose decorazioni di stucco e affreschi, l’altare centrale delimitato da due alte colonne scanalate racchiudevano la nicchia con la statua lignea del SS. Crocifisso del XIII sec., che ora si trova nella nuova Chiesa Madre. Un tempo costituiva un luogo di incontro e di riferimento delle attività religiose del paese, ma poi fu rovinosamente distrutta dagli eventi sismici del 1968, che la ridussero ad un cumulo di macerie. Ai danni del sisma si sono aggiunti i ripetuti atti di vandalismo che hanno peggiorato le precarie condizioni decorative.

Oggi l’edificio è stato ricostruito ed è stato realizzato al suo interno il museo, grazie ad un finanziamento del Parco Culturale Terre Sicane.

Il museo, soprattutto nei confronti dei giovani e di chi non può essere a conoscenza di quei fatti tragici, che cambiarono la vita a migliaia di persone, mira a far riflettere sul valore della memoria, una memoria formativa che ci aiuta a capire come eravamo e come siamo.

Al suo interno diversi fotogrammi, citazioni letterarie ed opere pittoriche guidano il visitatore in una affascinante scoperta dei paesi della Valle del Belìce: Gibellina, Montevago, Salaparuta, Poggioreale, Santa Margherita di Belìce, Santa Ninfa, Sambuca di Sicilia e Vita, prima e dopo quella tragica notte del 15 gennaio 1968.

Dalle immagini di quei luoghi di straordinaria bellezza, che in pochi secondi furono distrutti e rovinati dalla forza della natura, si evidenzia la fragilità delle cose umane, si racconta il dolore, l’emergenza, la solidarietà, la rabbia, ma anche la protesta di chi vuole con forza una rinascita ed un futuro.

Lo spazio espositivo ospita un materiale fotografico vario, proveniente in gran parte da archivi e collezioni private. All’interno è possibile visionare, oltre alla produzione di fotografie, anche immagini video-audio, raccolte di quotidiani, riviste dell’epoca ed album di foto.

Completa la visita una sala multimediale, in cui vengono proiettati dei video, attraverso i quali si racconta la storia della Valle del Belìce e dei suoi paesi prima e dopo il 1968 fino ai nostri giorni.

PER EVENTUALI INFORMAZIONI CONTATTARE I SEGUENTI NUMERI: 0925.30266 - 0925.30227

TARIFFE INGRESSO MUSEO DELLA MEMORIA

– Biglietto Intero € 2,00 –

– Biglietto Ridotto € 1,20 – di cui gli aventi diritto sono:

– Studenti universitari, previa esibizione del libretto universitario, che non abbiano compiuto il 26° anno di età;

– Soci delle associazioni culturali che ne abbiano fatto specifica richiesta;

– Gruppi di visitatori in numero compreso fra le 15 e le 30 unità, previa prenotazione e l’accompagnatore con funzioni di referente del gruppo, avrà diritto all’ingresso gratuito;

– Gruppi o classi di studenti di scuole di ogni ordine e grado, accompagnati previa prenotazione ed elenco su carta intestata dell’istituto di appartenenza.

Ingresso Gratuito aventi diritto:

– I Direttori e Conservatori dei Musei italiani e stranieri, delle gallerie e degli istituti artistici italiani e stranieri, nonchè i funzionari preposti alle Soprintendenze BB.CC.AA.;

– Il personale dei ruoli direttivi del Ministero per i Beni ed Attività Culturali;

– Il personale dei ruoli direttivi dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e all’Identità Siciliana;

– I giornalisti e pubblicisti iscritti all’Ordine;

– Le guide turistiche regolarmente autorizzate all’esercizio della professione;

– I membri dell’I.C.O.M. (International Council of Museum);

– Gli interpreti turistici quando occorra la loro opera, a fianco della guida, mediante esibizione di valida licenzia, rilasciata dalla competente autorità;

– I disabili e gli invalidi riconosciuti dalla legge ed i loro accompagnatori;

– Gli insegnanti accompagnatori degli studenti delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado pubbliche o private, regolarmente prenotati ed autorizzati dal capo d’Istituto;

– Le personalità dello Stato e della politica in rappresentanza ufficiale;

– Gli studiosi Italiani e stranieri invitati dall’Amministrazione, partecipanti a convegni e congressi aventi finalità socio-culturali, scientifiche, umanitarie che si svolgono nel territorio di questo comune;

– visitatori motivati da ragioni di studio e di ricerca, mediante esibizione di attestato di istituzione scolastica o universitaria, di accademie, di istituti di ricerca e di cultura nazionali ed internazionali;

– I residenti nel Comune di Santa Margherita di Belice.

Santa Margherita di Belìce – Land of the Leopard

Ex Cathedral Church – Memorial Museum

“There was also the Church, which then was the Santa Margherita Cathedral (….) The church itself big and beautiful, I recall, in Imperial style with big ugly frescos set between the white stuccoes of the ceiling…..” This is the description that Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Childhood memories in “Tales”, (Milan, Feltrinelli, 1993) gives of the church adjoining the momunental complex of the Palace Filangeri di Cutò of Santa Margherita di Belìce.

The construction was desired by the noble Alessandro Filangeri I at the end of the 17th century. The exterior presented a baroque façade, culminated above by carvings and by the statue of Saint Rosalia, in whose honour was dedicated the church. Inside, there were numerous stuccoes and fresco decorations; the central alter deliminated by two high fluted columns, enclosed the niche with the wooden statue of the Holy Crucifix of the 14th century which is now in the new Cathedral Church.

Once, it represented a meeting place and a reference for the town’s religious activities, but was then seriously damaged by the 1968 earthquake which reduced it in a heap of rubble. In addition to the damage caused by the earthquake, repeated acts of vandalism worsened the precarious decorative conditions.

Today, the building has been restored and the interior converted into a museum, thanks to a financial contribution from the Parco Culturale Terre Sicane.

The museum, especially for the young and for those who do not have knowledge of those tragic events that damaged the lives of thousands of people, aims to draw attention to the value of the memory, a formative memory which helps us to understand how we were and how we are. Inside, various photograms, literary quotes and paintings, guide the visitor in a fascinating discovery of the Valle del Belice towns: Gibellina, Montevago, Salaparuta, Poggioreale, Santa Margherita di Belìce, Santa Ninfa, Sambuca di Sicilia and “Life”, before and after the tragic night of 15th January 1968.

From the images of those extraordinarily beautiful places which were destroyed and ruined by the force of nature in a few seconds, you can see the fragility of human things, you can see the pain, the emergency, the solidarity, the anger, but also the protest of who wants, with force, a rebirth and a future.

The exhibitive space hosts various photographic material, derived, in large part, from archives and private collections. Inside, it is possible to see, as well as photographic productions, video-audio images, daily newspaper collections, periodical magazines and photo albums.

Completes the visit a multimedia room in which videos are projected, through which is narrated the story of the Valle del Belice and its towns before and after 1968 up until today.

INFO: (+39) 0925.30266 – (+39) 0925.30227

Traduzione a cura di Maria Mauceri

Ultimo aggiornamento

1 Marzo 2021, 12:03